Editoria multimediale e contenuti multilingue
(Leonardo Montecamozzo - Giunti Multimedia)
Gli esordi della multimedialità, molto legati ad un ambito prettamente informatico, sono stati in realtà monolingue. L'inglese è tuttora la chiave d'accesso ai contenuti tecnici di un PC, e per un certo periodo si è dato quasi per scontato che i CD-ROM non fossero in lingua italiana.
Successivamente, in un mercato in grande crescita e con ampi spazi per prodotti nuovi, la gran parte degli editori multimediali si è dedicata a produzioni multilingue, utilizzando strumenti di traduzione tradizionali. L'operazione mostrava chiaramente i suoi limiti: costi elevati, difficoltà legate ai nuovi supporti, mancanza di una metodologia, adattamento spesso imperfetto.
Si afferma dunque a metà degli anni '90 una tecnica fondamentalmente nuova, dedicata alla localizzazione di prodotti multimediali. Richiede competenze duplici: linguistiche ed informatiche, e sono spesso piccole società di servizi molto specializzate a garantire le migliori competenze e i migliori risultati. Ancora oggi, per la localizzazione di prodotti software esistono le "multinazionali della localizzazione", dei colossi con metodologie e strumenti avanzati, mentre per la localizzazione di prodotti multimediali vige ancora il "fai da te", la piccola azienda con un savoir-faire artigianale pesante ma che non può contare su metodologie standard e si basa al 100% sulla competenza dei suoi traduttori.
Parlando di editoria internazionale, bisogna comunque tenere presente che è di nuovo l'Inglese la lingua chiave per la commercializzazione all'estero di un prodotto, e un editore che desidera valicare propri i confini linguistici dovrà necessariamente investire alla cieca nella traduzione e localizzazione dei suoi prodotti, e questo rimane elemento penalizzante per la nostra produzione editoriale, come per quella tedesca o francese.
Le logiche di mercato in realtà non muteranno a breve, perché gli strumenti di traduzione automatica hanno una buona efficacia solo in ambiti molto ristretti. Comincia chiaramente a profilarsi all'orizzonte la prossima rivoluzione nel trattamento digitale dell'informazione, quando dai sistemi semiautomatici attualmente già in uso si passerà a sistemi intelligenti, in grado di "tradurre" proprio perché in grado di "capire". Attraverso un metalinguaggio chiave, potranno interfacciarsi all'utente non solo in maniera multilingue, ma anche multiculturale, utilizzando cioè le espressioni e le inflessioni maggiormente adatte all'utente. Questo potenzierà enormemente le "autostrade dell'informazione", e cambierà radicalmente il panorama dell'editoria elettronica. Ma quando si parla di "intelligenza di un personal computer", ognuno di noi sa bene quanto ne siamo lontani. E in ogni caso parliamo di editoria elettronica, di prodotti multimediali e interattivi, di videogiochi e di manuali, mentre per testi autorali ci sarà sempre e soltanto una via: buoni traduttori.
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