Attività della Fondazione Ugo Bordoni nel campo degli aiuti alla giustizia (Guido Salerno - Fondazione Ugo Bordoni)
Sin dagli anni '70 la Fondazione Ugo Bordoni ha sviluppato un'attività di ricerca sul tema del riconoscimento del parlatore di interesse della Magistratura e della Polizia Giudiziaria. Essa è stata interessata alle indagini su diversi casi concreti, come l'inchiesta sul presunto coinvolgimento di Tony Negri nel processo Moro, l'inchiesta su Gladio, promossa dalla Commissione Bicamerale "Stragi", e l'indagine sulla tragedia di Ustica per conto del Giudice Istruttore Dr. Priore.
Le ricerche della Fondazione hanno portato a realizzare un software per il riconoscimento del parlatore denominato IDEM, attualmente utilizzato dal RaCIS (Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche) e dalla Gendarmeria Argentina.
A partire dal 1998, a seguito di alcuni contatti tra l'ISCTI e il Ministero della Giustizia, sono stati avviati studi sul tema della "registrazione audio e audio-video nelle aule processuali". In questa occasione è stata stipulata una convenzione tra l'Ufficio Affari Civili del Ministero e la Fondazione Bordoni volta a promuovere studi e consulenze sui temi di interesse del Ministero. Per un altro ufficio dello stesso Ministero, l'Ufficio Automazione (URSIA), è stato redatto uno studio di fattibilità sulla reingegnerizzazione del sistema di intercettazioni legali in Italia.
Parallelamente è da anni avviata un'attività di formazione svolta dalla Fondazione agli operatori di giustizia, Magistrati, Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, Avvocati e Periti.
Attualmente la Fondazione è impegnata nello studio di alcuni temi di diretto interesse per la giustizia.
Un primo tema è quello tradizionale della identificazione della persona sulla base delle sue caratteristiche biometriche. Tra le caratteristiche biometriche utilizzate a fini identificativi vi sono le impronte digitali, la voce, la firma, l'iride, la geometria del volto, l’impronta retinica, la geometria della mano. Tutte queste caratteristiche sono oggetto di studio nell'ambito del progetto europeo COST 275, dove particolare attenzione viene rivolta al riconoscimento del volto e al riconoscimento automatico del parlante. Su quest'ultimo argomento sono attive sperimentazioni di un sistema completamente automatico di sorveglianza atto a identificare, con sufficiente grado di probabilità, la presenza di una determinata voce in una comunicazione telefonica.
Un altro tema riguarda l'introduzione dell'informatica e della multimedialità nelle aule di giustizia. I contributi in questa area riguardano la telepresenza, che potrebbe ridurre la presenza fisica dei testimoni, degli imputati, degli agenti di polizia giudiziaria e dei periti estendendo la "partecipazione virtuale", oggi prevista per i soli soggetti pericolosi, a numerose altre persone.
Un ulteriore problema è la redazione dei verbali d’udienza che attualmente vengono trascritti da cooperative di dattilografi, operazione che ha un elevato costo economico e fornisce testi spesso approssimativi e, in molti casi, in formato cartaceo. La nuova tecnologia del riconoscimento del parlato "i sistemi di dettatura automatica" potrebbero consentire di processare efficacemente le registrazioni per produrre documenti in tempi molto più veloci e a costi inferiori a quelli oggi praticati. Inoltre i documenti in formato elettronico possono essere archiviati e consultati più efficacemente.
Sul tema della registrazione del dibattimento la Fondazione ha prodotto, nell'ambito della convenzione con il Ministero della Giustizia, numerosi documenti che affrontano il tema da diverse angolazioni.
Sul tema più generale dell'informatizzazione del processo sono in atto contatti tra la Fondazione e il Ministero della Giustizia, l'Ordine degli Avvocati e alcune ditte interessate, allo scopo di esaminare la possibilità di avviare uno studio congiunto volto a definire un prototipo di aula processuale informatizzata.
Sul tema delle intercettazioni legali ricordiamo che l'attuale sistema, basato su registratori analogici o digitali, non soddisfa le necessità di intercettare i nuovi canali di comunicazione (fax, Internet, SMS, GPRS, UMTS, ecc.), produce una quantità ingestibile di supporti diversi (supporti spesso usciti dalla produzione) e ha costi troppo elevati. Risulta pertanto evidente la necessità di procedere ad organizzare un nuovo sistema in grado di soddisfare le attuali esigenze e di adeguarsi a quelle future E' auspicabile che lo Studio di fattibilità prodotto dalla Fondazione Ugo Bordoni per l'ufficio URSIA (Ufficio del Responsabile per i Sistemi Informativi ed Automatizzati del Ministero della Giustizia), possa contribuire alla scelta di una soluzione efficace ed efficiente anche in questo ambito.
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